Gabriella

 A COME ...

AH... COME APEROL!

L'Aperol aperitivo leggermente alcoolico, dal colore arancione e dal sapore

dolce amaro. 


Il famoso spot anni '80 ha avuto rapida diffusione anche grazie a

Carosello in cui Tino Buazzelli portandosi la mano sulla fronte, pronuncia le

parole “Ah! Aperol!” Dalla pubblicità del tempo si legge: “L' Aperol previene le

cause e rinvigorisce il convalescente perché a base di china, rabarbaro e

genziana, accresce la resistenza e regola la secrezione biliare. L' Aperol

essendo poco alcoolico può essere preso anche dai bambini.

AAA CERCASI

Strategia per mettere un annuncio all'inizio di una lista in ordine alfabetico.

Quattro A seguite da annuncio pubblicitario. E così via. Ovviamente ogni A si

paga come una parola. Vogliamo fare un esempio di annuncio?

“ AAA Adamo vi propone un apparecchio per guida ambidestra all'

avanguardia, da applicare alle autovetture delle autoscuole.”

MENU' CON LA LETTERA A

Arancini siciliani, acciughe all' ammiraglia, abbacchio alla romana, aspic,

arrosto di vitello, alette di pollo, agnolotti ripieni di carne, arrosticini, anguilla

marinata, anelli di calamari... pasta all'amatriciana, acqua cotta zuppa

toscana...Aparagi,...avocado, albicocche, ananas... acqua... affogato all'

amarena, amaretti, after eight...


QUINCINETTO IN FESTA


Nel quadrilatero romano di Quincinetto, nella prima quindicina di aprile, vi è

posto un quadro con cornice quadrata di raro quarzo quasi verde. Su

quindicimila opere esposte il quadro arriva al quarto posto. Diventa una

quisquilia di fronte alle quotazioni dell'ultimo quarantennio.

A Quincinetto arriva un quartetto con strumenti musicali su un quadriciclo.

Qualcuno applaude.

Il quartetto si esibisce proponendo una quantità di brani musicali. Siamo in

quaresima. Arriva pure un vigile urbano.

Sul campanile si lamentano: “ Da quassù non si sente. A questa quota vediamo

solo arrivare flotte di persone, ma quante sono!”.

Il vigile urbano si fa autografare dal quartetto su un quaderno a quadretti. Un

numero indescrivibile di quaglie, arrivano a folle velocità seguite da un quad.

Qualcosa non quadra. Si tratta di qualità raffinate di quaglie, il loro valore non

è quantificabile. Quanto prima verranno esposte allo zoo di Quarto vicino a

Genova. Quantunque siamo ancora in quarantena, lo zoo riaprirà. Il quartiere

festeggia le quaterne della tombolata. Un quinto va al parroco. Anche se si

tratta di quotidiana amministrazione, sul quotidiano di Quincinetto, un reporter

della zona, con quoziente intellettivo oltre la media racconta nei minimi

particolari tutte queste quisquilie.



LIBRO? NO, LIBRI!!!


I libri accompagnano il corso della vita di una persona. Al giorno d'oggi è

fattibile un vario tuffo nel grande mare dei libri per bambini e ragazzi. Si dice

che il piacere della lettura inizia fin da bambini, ed è vero. Quando ero piccola,

i miei genitori erano attenti al discordo libri. Ho iniziato ad avere libricini di

storie brevi e cartonati con immagini di animali e altro e la mia mamma me li

leggeva. Uno in particolare: “L'orologio del bambino”; in ogni pagina veniva

illustrato un orologio grande con intorno tutte le attività che si potevano

svolgere in quella data ora. Più grandina, parenti ed amiche mi regalavano libri

di narrazione. Mi piacevano così tanto! Ricordo ancora adesso i miei libri tanto

li sfogliavo e li leggevo. La mia beniamina era Mary Poppins, un bel libro

grande illustrato con immagini tratte dal film omonimo. Ero attratta dal

personaggio e dalla parte di animazione quando, con un salto, i protagonisti

entrano nel quadro dipinto a terra e si ritrovano in un mondo fantastico. Un

episodio simpatico mi è successo una mattina, ero sul balcone di casa,

guardando in alto, in cielo ho notato un puntino nero che si muoveva. Ho

esclamato:” Mary Poppins!”. Ero sicura che era lei! L' ho subito comunicato ai

miei genitori, increduli. Io ne ero così convinta che la mia fantasia galoppava a

mille. Immaginavo, cioè di vedere Mary Poppins sempre più nitida, fermarsi al

mio balcone e venirmi a trovare. Ne ho parlato per così tanto tempo!

I libri, veramente, mi hanno accompagnata nel corso della vita. Più avanti,

vedendo mio papà leggere, anzi divorare i libri gialli della Mondadori, ho

iniziato ad appassionarmi anch'io, fino ad apprezzare il thriller di Faletti,

regalatomi da un cara amica “Io uccido”. Quando, però, ero in campagna da

sola evitavo la lettura. Vorrei fare un accenno ai gialli di Camilleri. Difficile

inizialmente per il dialetto siciliano, per cui chiedevo ad una collega siciliana il

significato di certe parole. Fino al momento in cui è stata abbastanza fluida la

lettura. In una bancarella di libri in una fiera del cuneese, l'editore di Maria

Tarditi mi ha trasmesso entusiasmo verso quei libri, tanto da acquistarne subito

tre. In effetti si tratta di racconti così scorrevoli, di vita di campagna, ma non

solo, tra la fine dell' 800 e inizio '900. Ho ereditato dalla zia di mio marito una

serie di libri in lingua piemontese. Già da ragazza avevo provato a leggere in

lingua le poesie di Nino Costa:”Manina” con notevole difficoltà. Ma leggendo,

rileggendo e chiedendo ai miei genitori chiarificazioni su pronuncia e

significato, con notevole soddisfazione avevo imparato a leggere in modo

abbastanza scorrevole. Mi rendo conto che la mia pronuncia imperfetta non mi

ha impedito di capire. A distanza di anni, quindi, ho ripreso in mano i libri di

Luigi Pietracqua. Un capolavoro è “Don Pipeta l' asilè. Parla di una Torino ai

tempi dell'Inquisizione. Avvincente a tal punto che mi ritrovavo prima di cena a

leggere tenendo il libro con la mano destra e con la sinistra girare la pietanza

sul fuoco. E cosa dire dei romanzi di Margherita Oggero con i suoi gialli

ambientati a Torino e non solo? Scoperta piacevole in libreria. Quando invito

nella casa di campagna ho piacere far notare una valigia in cartone ripiena di

libri di narrativa rosa degli anni '40 di mia mamma e sua sorella, quasi tutti

rilegati con carta rosata. Ritorno sul concetto che i libri accompagnano la vita

in ... lettura.


HENRY, L'HASHISH ED HELEN


Henry sta cercando un hotel. Legge le caratteristiche di un hotel ad Holliwood

in California; posto ad un isolato dalla stazione ferroviaria, saune coperte e

camere con wi-fi. Henry pensa che si merita una vacanza, ormai siamo in

prossimità delle vacanze di Halloween e lui, di starsene a casa da solo non ne

ha proprio voglia.

E' sotto l'effetto dell'hashish. Lo sa benissimo che questa sostanza può

danneggiare la psiche degli individui. Ma se ne frega, lo trova rilassante.

Prenota l'hotel e poi si mette un film horror dal titolo: “Bussano alla porta”. Ha

l'hobby dei film horror. Più horror sono più li trova avvincenti.

Bussano alla porta. Nel film, almeno crede Henry. Invece è alla sua porta. Si

alza e va ad aprire. Davanti a lui si trova una ragazza affascinante. Lei: “Cerco

un habitat sicuro. Aiutami, ti prego!”.Si volta a guardare indietro spaventata.

“Mi hanno seguita. Presto!”. Entra come una furia e si accomoda sul divano.

Henry chiude la porta, poi le si avvicina, è meravigliato. “Ora mi spiegherai;

ma prima dimmi, hai appetito?”. La ragazza annuisce. Così Henry entra in

cucina, pochi minuti dopo ritorna chiedendo:”Due hamburger vanno bene?”.

La ragazza risponde di si nervosamente. Finito lo spuntino lei comincia a

raccontare. “Mi chiamo Helen. Vivo ad Holliwood. Ero in vacanza con i miei

genitori qui vicino, in un cottage”: Beve la sua Coca Cola. “Ieri siamo stati

presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati. Questa gente, di cui uno con un

handicap fisico, una gamba zoppicante, ci hanno portati in un harem. Chiedono

alla mia famiglia di compiere una scelta impensabile per evitare l'Apocalisse.

“Cosa?”risponde Henry. “Hey, ma cosa hai bevuto? Non prendermi in giro”.

”Non ti prendo in giro, è la verità. Sono riuscita a fuggire mentre tutti

dormivano rubando l'hard disk con la loro richiesta”. Appena finito di parlare

tira fuori dalla sua tasca l' hard disk. Henry lo collega al computer e vedendo

certe immagini impallidisce. Ora crede alla ragazza. E' tardi, lui è parecchio

stanco, quindi offre alla ragazza il suo letto e lui si accontenta del divano.

Dormono. Tutto è tranquillo. Apparentemente tranquillo. Una serata come

un'altra. Scoccano le ore tre. Fatidiche ore tre. I ragazzi non sentono nulla.

Dormono. La porta di casa viene spinta, la serratura viene fatta saltare ed

entrano in casa quattro persone armate. Uno di questi ha un handicap alla

gamba. Proprio questa persona avvicina un fascio di luce su Henry. Si sveglia.

Crede di sognare. Parlano arabo. Solo uno di questi gli si rivolge in inglese

chiedendo della ragazza. Lui non risponde. Loro lo bloccano. Un uomo tira fuori

dalla borsa una siringa e gliela inietta nonostante le sue urla. Vede solo luci

colorate davanti a lui. Poi più niente. Non possiamo dire quante ore siano

passate. E' giorno. Henry si sveglia. Si stropiccia gli occhi, sbadiglia. Davanti a

lui la tv accesa, il telecomando sul divano. La custodia di un dvd aperta vicino

alla tv e legge:”Bussano alla porta”. Si blocca. Quanti pensieri gli arrivano in

testa. Ora si ricorda. Corre in camera e trova il letto rifatto. Corre in cucina e la

trova pulita ed in ordine. E' vero, la mattina precedente era venuta la donna

delle pulizie. Corre alla porta di casa e la trova chiusa senza ombra di scasso.

“Maledizione. Ma allora?” pensa. “Ho sognato tutto? L' hashis mi fa brutti

scherzi, dovrò smetterlo”. Sprofonda sul divano con le mani sugli occhi.

Quando si alza si avvicina al computer, ha deciso. Cancella la prenotazione di

Hollywood e si dirige in camera. Prepara la valigia, si veste da hippy e parte

per Helsinki.



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